Il Bari, che domani si riunisce per le visite mediche di routine, prima dell’inizio del ritiro vero e proprio in quel di Borno, nasce con molti dubbi ed una sola certezza: Vincenzo Torrente.

Detto delle difficoltà economiche della società di via Torrebella, che stanno costringendo il diesse Angelozzi ad arrangiarsi con quel che passa il convento, anche a costo di rifiuti e soluzioni piuttosto singolari( l’ingaggio di Carrozzieri si muoverebbe in questa direzione), la scelta dell’ex tecnico del Gubbio sembra restituire qualche speranza in più ai tifosi baresi.
Fresco di due promozioni consecutive ed animato da un entusiasmo contagioso, Torrente potrebbe rivelarsi decisivo nella guida di un gruppo di giovani inesperti e qualche veterano da rivitalizzare.
Il campionato di B non è avvezzo a sconti: che ti chiami Bari, Torino, Sampdoria le vittorie devi sudartele, senza pensare che basti il blasone per garantirti una pronta risalita in A.
In tal senso, i galletti nella griglia di partenza della serie cadetta non partono in pole position. Davanti a tutti ci sono i granata e i fratelli doriani, seguono le Reggina, Brescia e le sorprese del campionato scorso Padova e Varese.
Le ristrettezze economiche del sodalizio biancorosso non hanno consentito di portare nella città di S. Nicola nomi di grido. Tanti giovani, qualche reduce della passata stagione, da valutare se destinato alla cessione o meno, solo un acquisto di esperienza l’ex centrale difensivo del Varese Clayton.
Difficile che nel proseguo della campagna acquisti Angelozzi si discosti dalla linea seguita sino ad oggi, certo ci si augura che almeno per i ruoli cardine di difesa, centrocampo e attacco si decida di puntare su qualche vecchia volpe, che conosca la categoria meglio di chiunque altro.
Per intenderci non è detto che in B chi più spende più vince, la promozione del Novara e quella sfiorata da Varese e Padova ne sono la prova. Al contempo, avere in rosa giocatore il cui rendimento positivo rappresenti una certezza e non una semplice scommessa, non guasterebbe.
Ma con le casse societarie semi vuote sarebbe inutile lasciarsi andare a voli pindarici perdendo di vista la realtà, che è quella di una squadra che dovrà navigare a vista cercando di fare tesoro di quello che si ha in casa. Ecco che allora la grinta, la tenacia, l’ambizione dell’ex bandiera genoana potrebbero rivelarsi il vero valore aggiunto dei galletti.
Più dei goal  della vipera Mastronunzio, potrebbe essere proprio la fame di vittorie dell’artefice del miracolo Gubbio a riportare entusiasmo e passione in una piazza, che, a dispetto delle temperature di questi giorni, sembra assistere con freddezza e distacco alla nascita della nuova creatura biancorossa, quasi rassegnata ad una annata di ridimensionamento dopo i fasti degli anni passati.

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mer 13 luglio 2011 alle 22:00
Autore: Paola Calamita
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