Non bastavano l’imminente retrocessione, l’ultimo triste posto in graduatoria ed il caos societario, ad agitare gli animi del popolo biancorosso ci ha pensato Barreto con i suoi capricci da piccola star.
 E già, perché, quando sembrava che il suo rientro dal lungo infortunio(è fermo ai box dalla gara interna con il Palermo del dicembre scorso) fosse ormai prossimo, ecco lì in agguato la solita ricaduta o almeno così la si è fatta passare.
Le modalità della vicenda, invero, gettano più di un’ombra sulla buona fede dell’attaccante brasiliano. Dando per buona la tesi di un riacutizzarsi del vecchio problema muscolare, perché mai rifiutare di sottoporsi ai controlli dello staff medico barese?
Forse che per Barreto la responsabilità degli infortuni che lo hanno afflitto per l’intera stagione sia da addebitare ai medici della As Bari?
Una domanda a cui non è dato aver risposta, in quanto il furetto brasiliano, piuttosto che affrontare di petto la situazione, preferisce scappare via,trincerandosi dietro un silenzio che vale più di mille parole.
In una annata costellata da una miriade di aspettative disattese, il comportamento dell’attaccante ex Treviso non potrebbe scalfire più di tanto lo stato d’animo sin troppo provato dei tifosi baresi.
Piuttosto, non si può che prendere atto di come, in questo calcio sempre più fagocitato dal Dio danaro, la parola riconoscenza sia sconosciuta alla gran parte degli interpreti di questo sport tanto amato.
Vuole forse negare Barreto la chance offertagli due anni or sono da Perinetti e Conte?
Se il Bari non avesse deciso di investire sulle sue qualità, difficilmente il nostro speedy Gonzales sarebbe sfuggito al destino di panchinaro alla corte dei re Di Natale e Sanchez.
E ancora, quale tifoseria lo avrebbe accolto con lo stesso calore ed entusiasmo ergendolo ad idolo indiscusso, sopportandone picci e piagnistei?
A Bari abbiamo sposato la causa di questo folletto abile nell’infiammare la piazza con le sue prodezze balistiche, ma di una fragilità caratteriale quasi disarmante, fonte per l’ex tecnico barese Conte di più di una perplessità circa la sua adeguatezza a sopportare le tensioni della massima serie italiana.
E come ha ripagato Barreto l’incondizionato affetto dei baresi? Prima, non facendosi tanti scrupoli nel cedere alla corte dei Della Valle in sede di mercato di riparazione. Dopo, a trasferimento sfumato, celando a fatica il suo malcontento. Il resto è storia dei nostri giorni con il rifiuto a farsi assistere dai medici baresi e la partenza per Udine .
E mi perdoni Barreto per la durezza dei toni, ma questo è solo l’umile sfogo di una tifosa amareggiata, che deve assistere impotente al tracollo della sua amata squadra ed alla ingratitudine di chi, con la stessa facilità con cui trafiggeva i portieri avversari, ci ha voltato le spalle.
Il Bari scende nell’inferno della B. Il suo campioncino piccolo e fragile è in quel di Udine a curarsi da malesseri veri o presunti, pronto ad offrirsi al miglior pretendente sul mercato, in fuga da una realtà che gli sta troppo stretta, ma che lo ha amato come nessun altro e forse anche troppo!
 

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mar 29 marzo 2011 alle 20:00
Autore: Paola Calamita
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