Il 2010 terribile del Bari và in archivio con un pareggio strappato in dieci uomini al lanciatissimo Palermo, illusosi di far un sol boccone dell’undici di Ventura ridotto in inferiorità numerica per l’espulsione di Rossi. L’ex Sampdoria si è visto sventolare in faccia il secondo giallo a soli 20 minuti dall’inizio della gara e, se appare ineccepibile la seconda ammonizione, più di un dubbio rimane per la prima sanzione, inflitta in seguito ad un fallo tutt’altro che grave sul plurifischiato Miccoli.
Ciononostante, il direttore di gara Rizzoli è stato inflessibile, costringendo i galletti ad affrontare gran parte del match con un uomo in meno. E come se non bastasse la ciliegina sulla torta è arrivata a chiusura della prima frazione di gioco quando lo sfortunatissimo autogol di Belmonte regalava ai rosanero il momentaneo vantaggio.
Ma, a dispetto di tutto e tutti, i biancorossi hanno messo in campo cuore e grinta,ottenendo,grazie al rigore del neo capitano Masiello,un pareggio che, forse significherà poco in termine di classifica, ma di essenziale importanza sotto l’aspetto psicologico.
Intanto, abbiamo rosicchiato un punticino su Lecce e Brescia, cosa di non poco conto in un periodo in cui tutto gira storto. Senza voler tacere della splendida reazione biancorossa, che all’ennesimo rovescio della sfortuna ha risposto prima andandosi a conquistare il pareggio e, poi, difendendolo con le unghie e con i denti. Il che accresce il rammarico per aver affrontato quasi l’intera gara in dieci. I primi venti minuti, infatti, avevano evidenziato i progressi di una squadra che, rispetto alle precedenti partite, poteva finalmente fare affidamento su alcuni dei suoi titolari. Gli innesti di Barreto e Kutuzov in attacco, i dribbling ritrovati di Rivas ed Alvarez sulle ali alimentavano la speranza che il Bari portasse via l’intera posta in palio. Purtroppo, a stroncare sul nascere i desiderata dei tifosi biancorossi è arrivata inesorabile la cacciata dal terreno di gioco di Rossi.
Resta la convinzione di un gruppo tostissimo, poco propenso a gettare la spugna. Ecco perché ora più che mai la palla passa nelle mani della società, che deve fare il possibile e non per consegnare a Ventura un collettivo più competitivo, specie sotto il profilo numerico.
Glik è un punto di partenza ma è sin troppo ovvio che non sia sufficiente. Occorre rinsaldare la traballante retroguardia barese con un innesto che porti esperienza e sicurezza in uno dei reparti arretrati più battuti nella massima categoria.
A ciò si aggiunga cha a questa squadra manca un uomo goal, che assicuri almeno 10 reti nel girone di ritorno. La storia del Catania nella scorsa stagione insegna che sono state le reti di Maxy Lopez, autentico cecchino infallibile, a tirare fuori i catanesi dalle secche della zona retrocessione.
Sicchè, se i galletti vogliono riuscire nell’impresa di scalare la classifica, raggiungendo l’agognata salvezza, l’acquisto di un attaccante di rilievo, che affianchi i vari Barreto, Kutuzov, Castillo, appare imprescindibile.
Tocca al ds Angelozzi, quindi, regalare alla piazza barese quegli acquisti necessari per far tornare il sorriso al popolo biancorosso,auspicandosi che,con l’avvento del nuovo anno, la iella decida di lasciare il comodo rifugio di via Torrebella.
 

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mer 22 dicembre 2010 alle 12:30
Autore: Paola Calamita
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