Più complicato di un rebus, più intricato di un labirinto, più oscuro di un segreto di Stato : è il futuro del Bari, ad oggi ancora un enigma irrisolvibile.
Archiviata una delle più disastrose annate della storia dei galletti, culminata con una retrocessione da tempo ormai annunciata, la società di Via Torrebella stenta ancora a svelare quali siano i programmi per la prossima stagione.
Invero, se nelle altre piazze la programmazione può dirsi a pieno regime, con presidenti e direttori sportivi alla spasmodica ricerca di allenatori, come primo passo verso la realizzazione dei rispettivi progetti, qui a Bari non sembra la stesa cosa.
Così, placatesi le voci inerenti a veri o presunti acquirenti, dissoltasi la cordata di imprenditori pugliesi, che avrebbe dovuto supportare nelle gestione societaria la famiglia Matarrese, la macchina organizzativa biancorossa sembra essere ferma alla spalmatura degli ingaggi, viatico per l’iscrizione al campionato di B.
Se, quindi, a settembre la società provvedesse a saldare le rimanenti mensilità degli stipendi, almeno le eccitanti ed esaltanti sfide contro Gubbio, Nocerina, Cittadella & co, dovrebbero essere al sicuro.
Il problema è semmai come e, in particolare, con quali ambizioni si affronteranno le insidie della seria cadetta.
Se le casse societarie piangono, è evidente che l’obiettivo non può che essere se non quello di mettere sul mercato i prezzi pregiati nella speranza di racimolare, entro la data stabilita, la liquidità necessaria per onorare gli impegni assunti con i giocatori,e non solo. Ciò, con ogni probabilità, a discapito di investimenti indispensabili per un pronto ritorno nel calcio che conta.
In assenza di delucidazioni da parte della società sulle prospettive future dei galletti, dovendo navigare a vista, l’ipotesi di un Bari infarcito di prestiti e giovani di belle speranze è tutt’altro che peregrina.
Difficile, però, che ad un ridimensionamento dell’organico e, soprattutto del monte ingaggi, possa far riscontro una squadra in grado di garantire un campionato di vertice, come è lecito attendersi in una piazza come quella di Bari.
Ad incrementare i dubbi sulle sorti dei galletti è il silenzio in cui la dirigenza barese continua a perseverare. Gli unici a parlare, senza peraltro entrare nel dettaglio delle problematiche, sono Garzelli ed Angelozzi: il primo cercando di rassicurare i tifosi sulla situazione patrimoniale del club, il secondo fornendo vaghe e generiche indicazioni sugli intendimenti in chiave mercato.
Tra le tante incertezze e i mille interrogativi, l’ultima giornata di campionato ha regalato la favola del barese Grandolfo, autore di una fantastica tripletta nella prima partita da titolare nella massima serie. Viste le premesse, l’unico a non doversi preoccupare di quel che accadrà, specie se decidesse di lasciare Bari e quel suo futuro chiamato enigma.
 

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mar 24 maggio 2011 alle 19:30
Autore: Paola Calamita
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