A meno di un mese dall’esordio casalingo contro il Varese, le prime amichevoli estive dei ragazzi di Torrente consentono di stilare un primo bilancio su ciò che va e ciò su cui il tecnico di Cetara dovrà continuare a lavorare.

Iniziamo dal reparto arretrato, qui la poca consistenza degli sparring patners dei galletti non permette di abbozzare un minimo giudizio sulle abilità tecniche degli estremi difensori, alternatisi tra i pali della porta biancorossa senza evidenziare grosse sbavature. Per loro ogni valutazione sarà rimandata a quando il Bari dovrà trovarsi di fronte avversari di ben altra caratura, che li costringano quantomeno a sporcarsi i guantoni. Al momento, non pare così scontato che il successore di Gillet sia l’ex Gubbio Lamanna, alla luce delle positive prestazioni del ceco Zlamal.

Passando alla linea difensiva, le note liete vengono dalla coppia centrale Borghese-Claiton. Il primo ha mostrato un invidiabile fiuto del goal, mettendo a segno due reti ,completandosi alla perfezione con l’esperienza del centrale ex Varese. Dovrebbero costituire entrambi garanzia di affidabilità e grinta, anche se,considerata la stazza imponente, andrebbero verificati al cospetto di attaccanti più agili e brevilinei.
Le note dolenti vengono dagli esterni difensivi ridotti all’osso o meglio al solo Salvatore Masiello, in fase di recupero post infortunio ed impiegato solo nell’amichevole di ieri contro il Darfo-Boario. Senza dubbio il settore dove i galletti sono ancora carenti e dove l’ex tecnico del Gubbio attende con ansia rinforzi dal mercato. Nelle amichevoli sin d’ora disputate in quel ruolo si sono alternati giocatori non di ruolo (a destra Ceppitelli, a sinistra Gazzi e persino Grandolfo!), palesando limiti inevitabili e rallentando l’opera di assemblaggio degli schemi del mister.

La linea mediana, invece, sembra essere al completo, offrendo ampie soluzioni anche ove si fosse costretti a rinunciare a Gazzi. Positive le prestazioni di Bellomo, sempre più a suo agio nel centrocampo a tre di Torrente, così come i neo arrivati Defendi e Rivaldo, piedi buoni al servizio degli avanti biancorossi. Gazzi, Donati e Kopunek rappresentano, viceversa, quel mix di quantità ed esperienza indefettibile in uno schema di gioco dalla spiccata vocazione offensiva.

E, dulcis in fundo, veniamo  all’attacco. La scorpacciata di reti fin qui registratasi non deve indurre ad un facile ottimismo. Vedremo se davanti a difese più arcigne i goleador baresi sapranno confermare, quanto di buono si è visto in questa prima fase di ritiro. Senza dubbio elemento imprescindibile nel tridente del tecnico campano è apparso Forestieri, che stando a quanto emerso da queste prime partite si candida al ruolo di faro dell’attacco biancorosso, capace di stuzzicare il palato fine del tifoso barese con dribbling, scatti ed assist al bacio per i compagni di reparto. A voler cercare il pelo nell’uovo, a detta del mister, dovrebbe essere più concreto in zona goal, ma è evidente che il ragazzo argentino ha tutte le carte in regola per far breccia nel cuore dei tifosi. Più che positive, poi, sono state le prestazioni del bomber nostrano Caputo (ieri ha messo a segno una tripletta), di questo passo dovrebbe strappare la conferma alla dirigenza. Più in chiaroscuro Marotta e Grandolfo, ma si sa che il calcio di agosto spesso induce a giudizi affrettati e poco ponderati, del resto il fisico non li aiuta, entrambi, infatti, hanno bisogno di più tempo per smaltire i pesanti carichi di lavoro imposti dal preparatore Borgia.

Dunque, è un Bari con luci ed ombre, ma soprattutto ancora in divenire, specie nel reparto difensivo, senza tacere della necessità di un attaccante d’area, che garantisca quei 15 goal a stagione. La patata bollente è nelle mani del diesse Angelozzi, a lui il compito di mettere a disposizione di Torrente i tasselli necessari a completare un organico,che possa tener testa ad ogni avversario, nella speranza che sia anche in grado di riportare la Bari nella categoria che le compete.

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mer 03 agosto 2011 alle 20:00
Autore: Paola Calamita
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