La prima sconfitta in campionato, il S.Nicola stregato, la bestia nera Albinoleffe ed il Padova re del mercato estivo prossimo avversario da affrontare,c’è tutto per suffragare l’atavico pessimismo del tifoso barese, eppure è il caso di non fare drammi.
Anzi, è vero che si è persa una partita, che rigiocando altre dieci volte si sarebbe vinta a mani basse, ma la batosta contro i bergamaschi potrebbe rivelarsi salutare a patto che  le si assegni il giusto peso. Invero, il successo dei ragazzi di Fortunato ed, in particolare, le modalità con cui si è concretizzato, insegnano che in B il trabocchetto è sempre in agguato e colpisce quando meno te lo aspetti. Ai galletti son bastati appena 45 minuti per scivolare sulla classica buccia di banana, che si è materializzata prima con il rigore realizzato da Cocco e poi con il bruciante contropiede avviato da Foglio e finalizzato da Cissè. L’esperienza avrebbe consigliato una reazione più razionale ma i ragazzi di Torrente hanno reagito in maniera scomposta, lanciandosi all’arma bianca alla ricerca del vantaggio, che sulla carta avrebbero meritato. Con un gioco affidato più agli spunti individuali che alla manovra,Donati e compagni hanno finito per consegnarsi ai contrattacchi avversari, uno dei quali messo a segno da Girasole, che ha virtualmente chiuso la gara, prima dell’inutile 2 a 3 di De Paula.
Una sconfitta, quindi, figlia dell’eccesso di foga e generosità dei biancorossi e di quella stessa presunzione denunciata dal tecnico ex Gubbio in sala stampa. Sebbene, qualche dubbio sulla tenuta difensiva, fino ad oggi fiore all’occhiello del modulo del tecnico campano, è lecito sollevarlo. Per esempio, perché non affidare il ruolo di esterno destro basso ad un giocatore di ruolo?
In ogni caso, il  KO di domenica potrebbe essere utile per un bagno d’umiltà, che chiarisca alla squadra che la sua dimensione non è certo quella delle corazzate Padova, Torino e Sampdoria. Ovvio, pertanto, che ogni partita contro qualunque avversario andrà affrontata con il sacro furore di chi ha fame di arrivare nel calcio che conta.
Niente drammi, quindi, purchè  il bari sappia  mettere da parte la spocchia e riappropriarsi di quelle che devono essere le sue qualità: cuore, cervello e corsa.

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mar 06 settembre 2011 alle 16:00
Autore: Paola Calamita
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