Mandata in archivio la diciottesima sconfitta stagionale e preso atto dei costanti progressi della squadra, conferma ulteriore di quanto sia stata tardiva la decisione societaria di esonerare Ventura, la Bari calcistica s’interroga sul futuro della sua squadra.
Le voci sempre più insistenti di presunti acquirenti disposti a rilevare le quote della famiglia Matarrese si scontrano con l’ostinato silenzio dietro cui si è trincerata la propietà, che ad oggi non ha ancora manifestato pubblicamente l’intenzione di mettere in vendita il “gioiello di famiglia”.
Appare, quindi, oltremodo arduo il tentativo di interpretare quali siano le intenzioni dei Matarrese, se disfarsi di quello che, a detta di don Vincenzo, è diventato ormai un fardello pensante da gestire, oppure restare saldamente al vertice della società, nell’intento di riprovare la scalata alla A.
Con una serie B che attende solo la certificazione della matematica, avviare in maniera tempestiva una adeguata programmazione rappresenta un passaggio indefettibile verso la risalita nella massima categoria.
Tuttavia, è fin troppo evidente di come gran parte delle decisioni involgenti i programmi futuri dell’As. Bari siano legate all’eventuale passaggio di propietà, mentre l’incertezza che regna sovrana in casa Bari non aiuta a risollevare l’animo dei tifosi biancorossi, per vero già provato dal disastroso e umiliante cammino dei galletti in questo campionato.
Infatti, sono ancora tanti i dubbi da sciogliere, in primo luogo quello che riguarda il destino del ds Angelozzi. Che avrà pure dovuto fare i conti con le risicate risorse del club barese, ma che non può andar esente da responsabilità. Su tutte, il fallimento del mercato estivo che, al di là delle riconferme di Barreto ed Almiron, non ha dato i risultati sperati sia in termini numerici che di qualità.
Invero,molti dei nuovi arrivati hanno avuto uno scarso rendimento o non sono mai stati impiegati, Rossi e Rinaldi ne sono la prova più evidente. Per non tacere del mancato arrivo di Rinaudo e della negligenza mostrata dal ds catanese nel non aver pronta una valida alternativa all’ex napoletano.
Altro tema scottante è quello del mister cui sarà affidato, o almeno si spera, il progetto per la riconquista della massima categoria.
Mister Mutti sta facendo quello che può con un gruppo armai rassegnato all’imminente retrocessione e, tuttavia, sono palesi i miglioramenti della squadra nelle ultime domeniche, quantomeno sotto il profilo dell’impegno e della compattezza.
Ciononostante, pare che le strade tra l’ex tecnico atalantino ed il Bari siano destinate a dividersi. Chi dovrà guidare i galletti nella prossima stagione è difficile stabilirlo, ci si augura che si tratti di un giovane e ambizioso, che come Conte riporti un po’ di entusiasmo nel depresso ambiente biancorosso.
Dulcis in fundo, il capitolo giocatori. Molti nelle più recenti dichiarazioni hanno dichiarato il loro amore per il Bari, anche chi, vedi Almiron, non sempre alle parole ha fatto seguire i fatti.
Quali allora i punti fermi da cui ripartire? Senza dubbio Gillet e Gazzi gli unici, insieme a Masiello ormai destinato ad altri lidi, che hanno onorato quotidianamente la maglia biancorossa.
Per vero, lo stesso Belmonte si è detto disposto a rimanere nelle serie cadetta, resta da risolvere, però, il nodo della comproprietà con il Siena, che, qualora approdasse in A, potrebbe decidere di contare sull’affidabile centrale calabrese.
Quanto agli altri componenti della rosa barese sarà il mercato a decidere chi sprofonderà insieme al Bari nell’inferno della B e chi, invece, si accaserà altrove.
Ciò che conta è chi rimane Bari lo faccia nella convinzione di fornire un contributo concreto alla causa e non nell’esclusivo intento di strappare lo stipendio a fine mese.
Perché tra tanti dubbi ed incertezze il popolo biancorosso vuole solo mettersi alle spalle questa maledetta stagione e riprendersi il più presto possibile quella serie A così scioccamente perduta.
 

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mer 09 marzo 2011 alle 15:30
Autore: Paola Calamita
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