Qual è il compito di un tifoso? Me lo chiedo da quando ho visto la curva svuotarsi. Per essere tifoso, devi andare per forza allo stadio? E chi non ci può andare? Per un motivo o per l'altro? Non è tifoso? E chi ha scelto di non andarci? Per protesta magari. O solo per non soffrire troppo. Quello non è tifoso? Oppure quelli che gli piace solo quando la squadra va bene. Quelli che si chiamano i “tifosi del bel tempo”. Non sono sempre tifosi quelli? Quello che chiama Tamborra solo per dire “che schifo”. Mo quello tu non lo vuoi chiamare tifoso? Siamo tutti tifosi. Chi di diritto, chi un po' meno. Ma tutti qualche diritto da tifoso ce l'abbiamo. O dovremmo averlo.

I diritti dei tifosi:
Un tifoso ha sempre il diritto di dire la sua. In tutte le maniere. A patto che supporti la propria squadra. Quindi secondo me uno per essere tifoso non deve fischiare i propri giocatori. Non deve scommettere contro la propria squadra. Piuttosto non giocarla quella partita. Ma scommettere contro i tuoi beniamini. Insomma. E sì che abbiamo l'attacco più scandaloso d'Europa. Malta compresa. Ma non giocartela la Bari. Non che scommetti e poi gufi! Ma a parte queste faccende. Per cui so che c'è chi la pensa diversamente da me. C'è una cosa che unisce tutti i tifosi: quelli del calcio e del curling. Del bello e del cattivo tempo. I tifosi garbati e quelli vastasi. Tutti i tifosi del mondo. Ed è la voglia di sognare. Non importa se il sogno è la promozione dalla serie D o la conquista della Champions. Non importa se è vincere almeno una partita o non perderne nemmeno una. Non fa differenza. Diritto inalienabile del tifoso è coltivare il proprio sogno.

Non tornano
L'ho scritto nell'ultimo “Visto dalla Curva” qual è il mio sogno. E penso che assomigli a quello di molti tifosi della Bari. Non c'è limite ai sogni. E quindi non se ne può fare un elenco. Ma se pure l'A.S. Bari, quando ha scelto l'inno della squadra, ci ha messo quella parola. Allora. Lo sanno che la Bari è un sogno per noi. Non si capisce perché hanno deciso di trasformarla in incubo. Diciamo la verità: hanno rotto. Non spendono. Non parlano. Non vendono. Lo dico con le buone: ci stanno esasperando. Perché rubare un sogno non è cosa da poco. E loro il nostro l'hanno chiuso nel caveau di qualche banca insieme a quei soldi che dalla Bari vengono. Ma alla Bari non tornano.

Punti di vista
Non amo chi allo stadio viene solo per le partite di cartello. Il vostro è un punto di vista. Come il mio, certo. Solo che il mio è migliore. La squadra o la ami o no. Non è che alla fidanzata dici: ci vediamo solo quando c'ho voglia io. O meglio. Lo puoi dire, ma sai che palco di corna che ti esce dopo! E così la Bari. Se la ami, la segui sempre. Questo però non cambia le cose. A chi oggi non segue più la squadra non puoi dire niente. Perché ha troppe attenuanti. E la prima, la più pesante, è che non c'è futuro. Non dico non c'è un “buon” futuro. No. Non ce n'è proprio. La Bari deve poter essere il nostro sogno. E questo non vuol dire che la società deve spendere e spandere. Ma nemmeno far finta di niente. Allo stadio la gente è tornata prima che arrivasse la A. Prima che Barreto rivelasse il suo talento. Prima che Kamata diventasse l'idolo delle folle. La gente è tornata allo stadio perché nell'aria c'era l'odore dei sogni che si avverano. La stessa gente che oggi sa per certo che le cose non cambieranno. E i sogni non solo non si avvereranno. Ma smetteremo di averne. E questo non è il mio punto di vista. È la triste realtà.

Un sogno, un'opinione, una domanda
L'oblio è proprio di chi non vale nulla. Una cosa bella si ricorda. Una brutta pure. E anche più a lungo. La Bari di questo campionato invece no. Non si ricorderà. Ricorderemo solo le mille domande che ci facciamo. Fallire o non fallire? Andare allo stadio o al mare? Contestare o supportare? Tutte domande lecite. Ma se non ci restituiscono il futuro sono tutte inutili. Noi tifosi non siamo corollario. Siamo una parte importante della società. E abbiamo il diritto di sognare. Di dire la nostra. E di ricevere risposte. Comincio io. Innanzitutto il mio sogno: io vorrei una grande Bari. Quindi il mio punto di vista: questa società è, è stata e sarà inadeguate per la Città e la serie A. E infine la domanda a cui voglio una risposta: avete finito di pensare che la squadra sia roba vostra?

Una buona notizia
Non avevo mai usato un tono tanto polemico. La mia rubrica ha quasi due anni. E ha sempre cercato di divertirsi e magari divertire anche i lettori. A proposito, grazie, siete stati tantissimi e continuate ad esserlo anche adesso che le cose vanno da schifo. Anche adesso che ci siamo giocati la salvezza all'ultima giornata col Gubbio. Adesso che le indagini dipingono una società che mentre veniva razziata dormiva. Questo basterebbe a far diventare polemico persino Gandhi. Comunque, mentre questo campionato si prepara ad essere archiviato e questa stagione di processi e scandali lascia il posto all'Europeo, torno alla mia vita. Ah. A proposito. Io una bella notizia ce l'ho: domani mi sposo! E se prima eravamo in due a seguire la Bari, d'ora in poi ci sarà una famiglia in più in curva nord. La mia...

Sezione: Visto dalla curva / Data: Ven 08 giugno 2012 alle 17:00
Autore: Pasquale Laricchia
vedi letture
Print