C'era un tempo in cui si andava allo stadio con entusiasmo. Felici di poter vedere la Bari giocare. Poi la squadra ha smesso di vincere. Ed è arrivata la paranoia da stadio. Un intero anno in cui non si vinceva mai. E ora, che i galletti hanno ricominciato a portare a casa i risultati, ecco che la situazione societaria ci tiene tutti con l'ansia. Provocandoci insonnia, sbalzi d'umore, colpi d'aria e batteri. Insomma. Sono due anni che la carogna non ci lascia mai soli.

Chi mal comincia...
La Bari batte il calcio d'inizio e prova il solito schema: palla lunga dalla difesa per la testa di Borghese che si sposta in avanti. Che non funziona. Mai. Ma oggi peggio del solito. Tanto che quando De Falco lancia, colpisce un attaccante empolese. Che la recupera e parte. Dos Santos arriva come un treno e lo stende. Sarebbe rosso. Ma l'arbitro estrae il giallo. Per fortuna che è daltonico. L'Empoli prende coraggio e spinge. I biancorossi soffrono e cercano di arginare. Una brutta partita.

Un gran gol!
Al 16° suona la sveglia e Rivas arriva al limite dell'area palla al piede. Tira! Ma la palla arriva docile tra le braccia del portiere avversario. Un pianto greco. Al 22° ancora Bari in avanti. Rivas riceve da Donati, crossa per la testa di Marotta! Che la spedisce alta. L'Empoli non dorme e al 35° Tavano impegna Lamanna da fuori. Applausi per il portiere biancorosso. Dopo le papere di domenica scorsa, ogni parata ci sembra incredibile. Al 38° palla per Forestieri. Che tenta il solito possesso palla. Poi fa per cadere. Ma all'improvviso cambia idea. Si infila tra due avversari, è solo al limite dell'area! Tira! Ed è gol! 1 a 0 Bari Che gran gol! Forestieri, lo vedi che se non cadi fai cose buone?

Cori diversi
A questo punto gli ospiti tentano la reazione, ma non riescono a rendersi pericolosi. Sugli spalti si canta. Qualche coro per la squadra. E qualcuno contro la società. In particolare il solito invito a vendere. Ma forse dovremmo fare anche un coro per invogliare qualcuno a comprare. Qualcosa in stile chiesa, perché mi pare che sia come chiedere un miracolo.

Ansia da vittoria
Il secondo tempo è brutto quanto il primo. Tranne che il Bari è in vantaggio e per noi è una festa. Certo, i biancorossi riescono a farci disperare. De Paula non ne azzecca una. Marotta è sempre l'uomo giusto, ma al posto sbagliato. E alla gioia per il risultato già inizia a mescolarsi la solita sensazione di incertezza. È vero che la partita non aiuta a distrarsi. Ma come si fa a pensare positivo, se nessuno ci rassicura? Torrente manda in campo Bogliacino, Caputo e Stoian. Ma la partita è sempre noiosa. A tempo scaduto occasionissima per Bogliacino, che scambia con Stoian, calcia! Ma il portiere la mette fuori. Poteva essere il riscatto. Poteva.

La carogna
Finisce così. Una brutta partita, un gran gol e altri 3 punti guadagnati in casa. Bari al 4° posto in classifica. Un briciolo di euforia in un mare di ansia. La squadra vince, ma non convince. Non ci sono i soldi, non ci sono acquirenti, gli attaccanti non fanno gol, gli schemi non funzionano, la birra s'è scaldata e sono finite le sgagliozze. L'unica certezza, in questo periodo di insicurezze, è che la carogna non ci lascia mai soli. Ecco chi s'è mangiato le sgagliozze.

Sezione: Visto dalla curva / Data: Dom 16 ottobre 2011 alle 20:00
Autore: Pasquale Laricchia
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