Per il Bari è un'occasione sprecata. Poteva essere l'opportunità per centrare la terza vittoria consecutiva, arrivare alla sosta nel miglior modo possibile e proiettarsi verso la super sfida contro il Venezia nella condizione mentale ideale. La formazione biancorossa, invece, ad un certo punto si è ripiegata su sé stessa, vittima delle sue fragilità e dei suoi limiti. Già, perché contro la Feralpisalò ci sono state tante partite all'interno della stessa gara: una prima in cui Nasti e compagni sono stati in controllo, quella in cui i galletti sono spariti dal campo sbagliando di fatto tutto ciò che era possibile sbagliare e infine il frangente in cui c'è stato quantomeno il furore agonistico che ha portato al 3-3 finale, utile a evitare una beffa che sarebbe stata clamorosa.
Il tutto in una sfida che, per i biancorossi, non poteva iniziare nella maniera migliore: dopo soli sette minuti Nasti ha ritrovato una rete che per l'attaccante mancava da sei gare (e anche allora fu in terra emiliana, in quel di Parma), inserendosi benissimo su un pallone servito da Koutsoupias. E pochi giri di lancette dopo gli uomini di Marino sono andati anche vicinissimi al raddoppio, ma Diaw ha sprecato un calcio di rigore che lui stesso si era procurato sfruttando un regalo fatto dalla difesa della Feralpisalò.
Nel complesso, per tutta la prima frazione, il Bari ha avuto in mano il pallino del gioco: in fase di impostazione la formazione biancorossa ha usato un inedito 3-3-4, con entrambi gli esterni di centrocampo che sono rimasti molto alti, giocando quasi in linea con le punte. Proprio Ricci è stato un fattore nei pericoli creati dai galletti, visto che il terzino ha agito costantemente in zona offensiva dando vita a diverse azioni interessanti. Per il resto, i pugliesi hanno mantenuto il controllo della gara ma con un possesso non sempre fluido, anche in virtù di un avversario chiuso e attento nel chiudere gli spazi, con diversi palloni persi soprattutto sui lanci diretti per le due punte.
La ripresa è iniziata nella stessa maniera del primo tempo. Dopo pochi giri di lancette, infatti, i biancorossi hanno trovato il raddoppio con una gemma di Sibilli, che poteva mettere la pietra tombale sulla gara. Da lì in poi, invece, c'è stato il black-out: per più di venticinque minuti, infatti, il Bari è sparito dal campo e la Feralpisalò ha trovato terreno fertile fra le linee di una formazione sfilacciata, che ha perso concentrazione e distanze. In questo scenario i lombardi hanno confezionato la clamorosa rimonta, prima con un autogol del capitano Di Cesare e poi con due reti di Zennaro e Sau.
Dopo i tre gol subiti i biancorossi hanno provato a sbilanciarsi in avanti per riprenderla, con Marino che ha optato per un 4-2-4 tutto offensivo. È stato soprattutto l'ingresso di Achik a incidere sul corso della partita, perché l'ex Cerignola ha trovato la rete al primo pallone toccato della sua gara. Da lì in poi la sfida è andata a folate, con i galletti che provando a vincerla hanno anche rischiato di finire nuovamente sotto. Al fischio finale non può che restare, dunque, una sensazione di amarezza: Marino ha parlato di due punti buttati e di una squadra che a un certo punto è sparita dal campo, ed è difficile dargli torto.
Qualcosa di buono si è visto, ma i limiti di questa formazione sono emersi ancora una volta in maniera chiara: il Bari non si toglie di dosso la scritta lavori in corso, né la sensazione che ci sia tanto da fare per trovare l'agognata quadra. La sosta, su questo, potrà quantomeno aiutare.
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