Due estati fa il suo nome era finito al centro di uno dei piccoli intrighi del mercato. Il Bari lo voleva, la trattativa sembrava instradata, poi arrivò la mossa del Frosinone: proposta concreta, progetto tecnico convincente e la scelta che ribaltò tutte le previsioni. Partipilo disse sì ai gialloblù, lasciando dietro di sé un affare sfumato e un’estate piena di domande.

In Ciociaria il suo percorso è stato fatto di luci e ombre, ma tutt’altro che marginale: 25 presenze complessive, 14 da titolare, 11 da subentrante, 3 gol, con in mezzo anche una frattura al piede che lo ha tenuto fermo sette giornate. Una stagione vissuta dentro il gruppo, pur senza riuscire a diventare un punto fermo.

Il ritorno a Bari sembrava l’occasione ideale per riannodare i fili: ambiente familiare, attese alte, la possibilità di ritagliarsi un ruolo più definito. Fin qui, però, il suo percorso è rimasto a metà strada: qualche giocata che illumina, qualche intuizione delle sue, ma una continuità ancora da costruire. È come se il motore ci fosse, ma la marcia definitiva tardasse ad arrivare.

E così l’incrocio con il Frosinone torna a bussare alla porta. Non necessariamente in campo, questo lo stabiliranno scelte tecniche, stato di forma e equilibri di squadra, ma sicuramente nella narrativa del suo momento. Perché la sfida, al di là del minutaggio, rimette Partipilo davanti a una parentesi che aveva acceso molte aspettative e che oggi torna come simbolo di un percorso ancora da completare.

Per il Bari può essere una gara per misurare pesi, ruoli, prospettive. Per lui, un passaggio che riporta in superficie una storia rimasta sospesa. Il resto dipenderà dal campo: sia che ci entri, sia che resti a guardarlo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 19 novembre 2025 alle 09:00
Autore: Lorenzo D'Agostino
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