Lasciare il segno in due gare pesanti per poi scomparire, in un proseguio di carriera che non ha mantenuto le aspettative, almeno nell'Europa occidentale. È il destino di Gergely Rudolf, che in biancorosso ha vissuto una delle migliori esperienze in carriera, prima di continuare il suo percorso calcistico fra Grecia ed Ungheria.

Il calciatore ungherese arrivò nel capoluogo pugliese nell'inverno del 2011, in un momento di grande difficoltà per la squadra di mister Ventura, relegata in ultima posizione ed alla ricerca di nuovi innesti per provare a risalire la china. Gli innesti di gennaio non diedero gli effetti sperati, e Rudolf ha potuto prendere parte a quello che è stato, fra pessimi risultati e vicende extra calcistiche, uno dei periodi più neri della recente storia del galletto.

Tuttavia il calciatore ungherese un ruolo da protagonista se l'è saputo ritagliare, andando a segno in due gare pesantissime: contro la Juventus, nel suo debutto in maglia biancorossa, e contro il Milan di Zlatan Ibrahimovic, lanciato verso lo scudetto. Contro la formazione bianconera il gol del momentaneo pareggio si rivelò inutile, perché la compagine allenata da Luigi Delneri portò a casa i tre punti grazie ad una rete segnata nel finale da Aquilani, mentre contro i rossoneri il Bari conquistò un pesantissimo pareggio, rivelatosi poi ininfluente nella corsa salvezza.

L'esperienza biancorossa di Rudolf si concluse con un'amara retrocessione, ed il calciatore iniziò un lungo vagare per l'Europa, che l'ha portato, dopo l'avventura al Panathinaikos, a viaggiare fra Serie A e B ungherese, raccogliendo anche tre presenze nei preliminari d'Europa League. Della sua breve parentesi in biancorosso rimane l'immagine illusoria di due reti che hanno dato ai tifosi una vana speranza in una stagione nera.

Sezione: Amarcord / Data: Mer 16 gennaio 2019 alle 21:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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