Il mercato del Bari è cominciato col botto. Andrea Ciccio D’Errico è un colpo da ‘90 capace di alimentare i sogni di gloria del popolo biancorosso. Gli stessi colori di una Monza colpita al cuore. L’amore per D’Errico in Brianza non naufragherà mai. Il capitano di tante battaglie ha salutato da condottiero vincente, lontano dall’assimilarsi ai tanti calciatori di ventura che sposano, stagione dopo stagione, la causa del miglior offerente. 

Bari rappresenta per tanti calciatori un punto di arrivo. Piazza ambiziosa, passione avvolgente e, dulcis in fundo, città bellissima. Lasciare Bari non è semplice. Questioni di cuore, come avrebbe probabilmente detto il compianto Alberto Castagna. Stranamore o meno, Polito dovrà travestirsi da antagonista di Cupido e spezzare quelle frecce d’amore che legano tanti elementi della rosa alla piazza. 

Rien ne va plus, signori miei. Prendere armi e bagagli, non fate più parte del progetto. Parole dure ma necessarie per arricchire la rosa con elementi necessari a Mignani per tradurre in pratica la propria filosofia calcistica. I nomi sono tanti. Da Pippo Costa che sogna un ritorno a Cheddira, centravanti potente e tecnico di proprietà del Parma, fino a Mazzotta, altro nome dato per acquisto imminente. Il calciomercato è appena cominciato, meglio accantonare inutili isterismi di freudinana memoria e mantenersi ancorati ad una realtà le cui difficoltà erano note a tanti. Figuriamoci a chi, come Polito, è esperto del mondo pallonaro

Il direttore sportivo non potrà acquistare molto se prima non riuscirà a cedere quei calciatori - importanti nelle passate stagioni - che hanno dato molto alla causa del Bari ma che non rientrano più nei programmi. Si sono impegnati molto, mettendocela tutta, ma da che calcio è calcio i cicli finiscono. Anche per questo non chiamateli rami secchi. Sarebbe poco rispettoso.

Sezione: Copertina / Data: Ven 16 luglio 2021 alle 14:00
Autore: Raffaele Garinella
vedi letture
Print