Correva l'anno 2001, quello della disillusione per una piazza che durante tutti gli anni Novanta aveva sognato il definitivo salto di qualità fra le squadre in grado di mantenersi stabilmente in massima serie. Bari, scesa in B dopo la retrocessione dell'anno precedente, fu costretta a ritornare sulla terra, aprendo un lungo ciclo di campionati al di sotto delle aspettative. Fra gli acquisti fatti da Matarrese per rinforzare il centrocampo lo svizzero Lionel Pizzinat, che resterà in Puglia sino al 2004. 

La prima stagione (2001-2002), fu una delle migliori sia per la squadra che per il giocatore, che chiuse il campionato con tre reti all'attivo, con un Bari sesto in classifica e non troppo lontano dalla zona promozione. I due tornei successivi videro il centrocampista andare a segno una sola volta, con prestazioni altalenanti che attirarono le critiche dei tifosi, frustrati per una società ormai lontana dai vecchi fasti e dai sogni cullati per almeno un decennio.

A Bari Pizzinat disputò anche il campionato 2003-04, quello delle lacrime versate dalla città dopo lo spareggio contro il Venezia, che causò la retrocessione poi evitata grazie al fallimento del Napoli ed al successivo ripescaggio dei biancorossi. Dopodiché il giocatore finì ai margini della squadra, finendo fuori rosa nell'estate successiva. Al momento dell'arrivo in Puglia era nel giro della Nazionale, mentre con la rescissione del conttrato, nell'ottobre 2004, dovette reinventarsi la carriera dopo anni difficili.

Nemmeno con addosso le casacche di Verona Venezia, però, Pizzinat riuscì ad imporsi: la svolta arrivò solo dopo il ritorno in patria, dove fu in grado di trovare la dimensione ideale nel Servette, del quale è stato capitano e bandiera dal 2006 al 2013. Nel suo cuore il ricordo agrodolce di un'esperienza a Bari, poco fortunata dal punto di vista calcistico ma, stando a quanto dichiarato più volte dal calciatore, che si è professato sempre legato alla città, felice da quello umano.

Sezione: Amarcord / Data: Dom 03 maggio 2020 alle 08:30
Autore: Raffaele Digirolamo
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