Un fulmine a cel sereno. Quando il pericolo penalizzazione sembrava ormai scampato, la notizia comunicata da Garzelli in una conferenza stampa improvvisata: “Il Bari non è riuscito a pagare gli stipendi”.

Ancora misterioso il motivo del dietrofront degli istituti bancari, ma pare che la proprietà abbia optato per un disimpegno definitivo, rifiutando di prestare le garanzie patrimoniali richieste dalla banche come condizione imprescindibile per l’erogazione del prestito. In ogni caso, restano i due punti in meno, che andranno sottratti al già risicato bottino di punti sin qui racimolati dai galletti. Inevitabile la delusione dell’ambiente biancorosso, che ieri ha senza dubbio conosciuto la giornata più drammatica della sua storia. Stupore, rabbia, senso di impotenza e frustrazione sono i sentimenti della tifoseria barese,ma è bene che lacrime e sconforto cedano il passo a rivalsa e orgoglio. Penalizzazione, incertezza sul futuro non possono scalfire la passione e l’amore per i colori biancorossi. Ed allora, è questo il momento di stringersi attorno alla squadra, per farle sentire il calore di una piazza che nonostante le ultime vicissitudini non è disposta ad arrendersi. Guai a concedere a Torrente ed ai suoi ragazzi l’alibi di un gruppo allo sbando, legittimato più a tutelare i suoi interessi che a fare il bene del Bari.

Al bando i risentimenti verso la dirigenza, le carte bollate ed i debiti da saldare, ciò che più conta è un campionato ancora tutto da giocare oltre che una storia ed una città da difendere ed onorare. Perciò rialzati Bari, non è ancora il tempo di gettare la spugna. In fondo, noi siamo ancora qua... e già….

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Sab 01 ottobre 2011 alle 13:00
Autore: Paola Calamita
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