Nome sconosciuto ai più, ma tanta esperienza da allenatore acquisita a cavallo fra Serie C e D. Mauro Zironelli sembra pronto al grande passo in cadetteria, e potrebbe farlo su una panchina pesante, quella biancorossa, che per prestigio e blasone ha pochi eguali in B.
Buon centrocampista, l'ormai ex tecnico del Mestre ha trascorso la sua carriera da calciatore a cavallo fra B e C1, con qualche sporadica stagione in massima serie. Dopo il debutto a Vicenza, nella terza serie, Zironelli assaggia i campi della massimo campionato: 8 presenze con la maglia della Fiorentina, società con cui si toglie anche la soddisfazione di scendere in campo nella finale di Coppa UEFA del 1990 contro la Juventus. Dopodiché tanta Serie B, saltando qua e là fra la squadra viola, con cui vince il campionato cadetto nel 1994, Chievo e Pescara (altra squadra con cui disputa un anno in Serie A). L'esperienza più lunga è a Venezia, in cui milita dal 1995 al 1999, con la quale ottiene la promozione, che gli consente di disputare un'altra stagione in massima serie. Dopo un ritorno al Chievo, si accasa in C1 al Modena, con cui vince il campionato ed ottiene anche, l'anno successivo, la promozione in Serie A. Ma, a questo punto, decide di lasciare la squadra emiliana per accasarsi al Thiene, squadra della sua città, ultima esperienza da giocatore.
Da allenatore la sua carriera comincia fra le giovanili del Vicenza e del Bassano, squadra con cui vince il girone B del campionato nazionale berretti, è continua in Eccellenza, all'Abano. Il salto in Serie D avviene sulla panchina della Sacilese, con cui chiude il campionato al terzo posto; il rapporto con questa società si conclude anzitempo, ma il tecnico sa subito riscattarsi, ottenendo, l'anno successivo, un'altro risultato degno di nota sulla panchina dell'AltoVicentino, squadra che porta al secondo posto, sempre in D. La consacrazione arriva a Mestre, che allena a partire dal 2016: la promozione in C viene centrata al primo anno, ed al debutto fra i professionisti raggiunge un non disprezzabile decimo posto, che gli consente la gioia di disputare i playoff.
Tanta gavetta, tanta esperienza acquisita negli ultimi anni, risultati sempre positivi, seppur in campionati minori: l'attenzione di club importanti è il premio per un tecnico che, partendo dal basso, ha saputo costruirsi una carriera che lo sta portando al grande salto in Serie B.
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